mercoledì 16 maggio 2012

Cresta delle Lunelle

La prima relazione deve inevitabilmente riguardare il luogo in cui e' stata concepita l'idea di Sorrisi Verticali.


La cresta delle Lunelle e' una via classica, molto piacevole e purtroppo (o per fortuna) passata di moda. L'arrampicata non e' difficile, il percorso viene fatto interamente con gli scarponi, slegati o al piu' di conserva media. L'unico passaggio in cui conviene attuare la progressione su roccia e' la Placca Santi verso la fine della cresta.


Dati fondamentali
Partenza: Pugnetto 830 m s. l. m.
Vetta: 1494 m s. l. m.
Dislivello arrampicata: 300 m
Dislivello totale: 664 m
Tipologia e difficolta': roccia, IV
Ritirata: lunga e difficoltosa lungo la via
Discesa: comoda, 2 doppie e sentiero
Attrezzatura: progressione su roccia (da poter far sicura e calarsi in doppia). Il casco!
Acqua: fontana alla partenza lungo il sentiero
Note: itinerario lungo, da evitarsi in caso di maltempo


Accesso


Da Torino dirigersi a Venaria e da li' verso Lanzo; seguire le indicazioni per Ceres prima e per Traves poi. Infine seguire quelle per Pugnetto e parcheggiare nelle vicinanze della chiesa dove, per altro, termina la strada.


Avvicinamento


Due sono le possibilita' di accesso: da Traves e da Pugnetto. Da Pugnetto si cammina un po' di meno e si evita di salire al colle delle Lunelle (1400 m s. l. m.) per poi ridiscenderne.
Da dietro la chiesa di Pugnetto parte un sentiero che si inerpica tra le case e prosegue in uno splendido bosco di castagni e faggi che piu' in alto cedono il posto alle betulle e ai larici.
Ogni tanto lungo il sentiero si trovano le indicazioni per la palestra di roccia. A un certo punto si arriva ad un vecchio alpeggio, segno che si e' sulla buona strada, da li' il sentiero prosegue verso l'alto fino a scollinare verso la Val d'Ala. A questo punto si comincia a vedere la cresta in questione e lo spettacolo e' decisamente emozionante. Il sentiero esce dal bosco per trasformarsi in una pietraia piena di rododendri e ginepri, e non sempre e' ben segnalato. Tuttavia si trova una palina con l'indicazione. Seguendola si arriva alla base della via che non e' segnata. La cresta da risalire e' la seconda partendo da sinistra.


Arrivando da Traves si scollina al colle delle Lunelle dal quale si discende fino alla palina con l'indicazione (questo tratto verra' percorso al ritorno).


La via Accademica


Si comincia a risalire la cresta su facile placca. E' bene partire con l'imbrago indosso e col casco in testa anche se si sale slegati poiche' lungo la salita occorrera' attrezzare un paio di doppie. Si risalgono due torrioni molto panoramici dai quali ci si cala (ancoraggi in loco) per proseguire sempre sul filo di cresta. La via e' piuttosto lunga (portarsi molta acqua specie se fa caldo) con bei posti per far pausa e sgranocchiare una merenda. I passaggi sono facili ma spesso sono belli esposti, quindi occorre non distrarsi mai nemmeno quando si e' tranquilli.
Il passaggio chiave e' senza dubbio la Placca Santi che si trova poco prima della cima. Qua e' presente uno spit per assicurare l'assicuratore e lungo la placca sono piantati 3 chiodi, in piu' sulla destra si trova un ottimo spuntone per proteggersi con un cordino o una fettuccia. L'uscita dalla placca butta leggermente in fuori ed e' molto esposta, considerando che l'ultimo chiodo a quel punto e' situato un paio di metri sotto gli scarponi (e non ce n'e' altri). Dopo l'uscita si risale un canalino erboso e reso scivoloso dalla copiosa quantita' di olina, al fondo del quale si trova una roccia con gli ancoraggi per assicurare i secondi.
Da li' alla cima manca veramente poco!
La vetta e' splendida: si possono ammirare Le Valli d'Ala e Grande a nord, il massiccio del Civrari a sud, l'Uja di Calcante e in lontanza la Rocca Moross a ovest.
L'ampiezza della cima consente di godersi il paesaggio e qualche momento di sano e meritato svacco.


La discesa


Se ci si volge come se si stesse arrivando dalla via Accademica, in basso a sinistra si trova una bella cengia con gli ancoraggi di calata. Se si hanno 2 mezze corde da 60 m ci si cala fino a terra, altrimenti si trova un'altra sosta a meta' calata. Da li' si seguono i bolli rossi fino al colle. Occhio alla palina che e' mobile e, quindi, potrebbe indicare direzioni completamente casuali: scendere a sinistra! Il sentiero dal colle alla palina incontrata in partenza tende a perdersi tra massi e rododendri, ma basta non lasciarsi impanicare e ricordarsi da dove si e' arrivati.


Buona ascesa!


E se qualcuno volesse ammirare un po' di foto...




La Via Accademica 


 Ecco, qua nacque l'idea di questo blog... 



 Fede si cala un poco incerta, ma la prossima si divertira' come una pazza!
Prima doppia (di oggi) per Dario


Lasciamo spaziare lo sguardo sulla Val d'Ala


Cisco, Fede e Gitsu si esibiscono in uno splendido triangolo isoscele


Foto di rito


Goodbye!





1 commento:

  1. Il giorno 5/10/2012 abbiamo effettuato la salita della cresta, giornata coperta e umida, infatti la roccia e l'erba erano al quanto scivolose. La via ha rispettato totalmente le nostre aspettative. Il punto negativo è il sentiero in alcune parti poco segnato. Quando si esce dal bosco e si inizia ad attraversare le pietraie è segnalato con pochi ometti, ma all'andata si prende come punto di riferimento la cresta e non si hanno problemi. Al ritorno diventa più difficile riuscire a trovare il punto in cui il sentiero si immette nuovamente nel bosco.

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